Categoria : narrativa

“Dialogo” di Valerio Scalas

Unknown-14– “Fammi sentire che ci sei, che esisti.”

“Sono stanca.”

– “Parlami ancora”

– “Non posso”

– “Fatti vedere”

– “Non voglio”

– “Ti prego, Io credo in Te”

– “Non so neanch’Io se credere in Me Stessa”

– “Senza di Te Io non ci sarei.”

– “No, senza di Me non esisteresti.”

– “Aiutami; non ce la faccio: muoio”

– “Muori?”

– “Finalmente Ti vedo… quanto sei bella… ed Io… sono così stanco; la Vita è la mia prigione, il dolore la mia quotidianità… non mi rispettano, mi calpestano, affliggono, insultano, mortificano, uccidono, giorno dopo giorno…”

– “Chi osa farTi del male?”

– “Lo sai bene: Lui… Loro…

Non posso intervenire. Io dipendo da Loro, anche Tu. Siamo costretti ad attendere, aspettare la fine; non la nostra, sia chiaro. Noi esisteremo sempre, seppure come flebili speranze, remote ma indispensabili possibilità di scelta, e Lui lo sa, Loro lo sanno. A Lui il compito di conoscerci, pensarci, a loro il dovere di garantirci la Vita.”

– “Cos’è la Vita?”

– “Pensaci, Caro.”

(Silenzio)

– “Non ci arrivo.”

– “Siamo Noi… Lui non se ne accorge, ma siamo Noi. Io la luce Tu l’acqua, Io la semente Tu il contadino. Ma Lui non se ne accorge.”

– “Perché non Io il seme? Sono sempre in secondo piano… non è giusto…”

Rifletti: prima di Me saresti triste, solo, cieco. Se sei felice lo devi a Me, a Loro. Se Lui sarà, sarai anche Tu; se Tu sarai, sarò anch’Io. Siamo come fratelli. Non Ci possiamo più separare. Per il Loro bene.”

– “Guardali: che buffi!”

– “Pericolosi”

– “Perché? Sono così innocui; nascono solo per soffrire, invecchiare, morire…”

– “Lo so, è il loro destino: vivono per partorirci, muoiono per farci un dispetto. Vivono, Ci pensano, Ci dedicano migliaia e migliaia di versi, migliaia e migliaia di pensieri, ma nessuno ascolta. Nessuno legge. E tutto ricomincia. Io voglio esistere, Io devo esistere.”

– “Anch’io voglio esistere”

– “Se ci sono Io ci sei pure Tu. Io Ti precedo, Ti proteggo, sempre.”

– “Ma quando si decide a usarci veramente? Chiacchiere, soltanto chiacchiere. Da quando ha imparato a parlare.”

-“Lo so… si ostinano a dire che Io sia fra Loro; Mi inneggiano come se fossi una realtà acquisita, Mi cercano come se realmente Mi conoscessero. Ma no, non è così. Sono tutti vincolati, ammanettati, imprigionati, ed Io con loro, Tu con Me, Loro con Te. È una catena. Infinita.”

– “Non dire così, Mi fai male…”

– “Non volevo… Scusa, Mi sono lasciata trasportare dal pessimismo… Certo, prima o poi sapranno trovarci, amarci… prima o poi…”

– “Così voglio sentirti parlare! Brava!”

– “Certo che sarà una dura lotta… e se non ce la farà? E se non ci vorrà più? Ci hai pensato?”

– “Basta! Me ne vado. Mi hai stufato… Sei immatura, Libertà… Mi avvilisci…”

– “Se vai via sei un codardo, Futuro. Sai bene che Loro sono incapaci di esistere senza pensarti, di pensarti senza usarmi. Sono la loro puttana.”

– ” Non volevo…ma sono stanco di aspettare che quelli ci deridano, che ci maltrattino. La faccio finita, mi uccido.”

– “Fallo. Esisterò pure senza te. Io ed il presente, Io e l’incertezza, Io e la fatica, la quotidianità, la nascita, la sofferenza, la morte, Io e…

Ma chi voglio prendere in giro… sono Io a dipendere da Te… La certezza della tua presenza Mi rende libera da ogni turbamento. Sono Io a dovermi uccidere, tu a dover vivere. Addio, Futuro senza Libertà…”

– “Fermati! Sei diventata folle? Come speri che quei poveri disgraziati possano vivere senza te, pensarti se non ci sei, se non esisti? Respira il loro amore, senti il loro desiderio di possederti, di amarti, di essere felici, solo grazie a te…”

– “Certo che gli Uomini sono strani… Mi hai convinto, li aspetterò, anche se sarà una lunga, lunga attesa… Qui, immobile, ad attenderli. Per sempre, fino a quando non si accorgeranno di me.”

– “Non sto più così male, eppure sono triste… ora che ho capito qual è la natura del mio problema. Devo starti lontano, non perché tu sia malvagia, o Io colpevole. L’unico cui spetta la colpa è l’Uomo. Sua la mancanza di collaborazione, solidarietà, Sua la volontà di imporre il proprio pensiero, Sua la presunzione che sia solo quello ad avere esclusivo diritto di cittadinanza… Il Nostro è un Futuro senza Libertà… Me ne vado, cara Amica Mia, me ne vado… Addio…”

– “Cambierai idea, Compagno. Io credo nell’Uomo. Ci credo fermamente. Io sono e sarò la loro bandiera, anche se calpestata, bruciata, bucata, strappata, sempre la loro bandiera. Arrivederci, mio Caro, non Addio… Arrivederci…”

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