La settimana santa: il memoriale della Passione Morte e Resurrezione di Cristo di Ange de Clermont
Con la domenica delle Palme odierna ha avuto inizio la settimana santa per i credenti praticanti e speriamo anche per quelli non praticanti. Oggi al posto di un brano del Vangelo è stata letta la “Passio” così come viene raccontata dall’Evangelista Luca.
Protagonisti: Gesù, gli Apostoli, il potere religioso di Anna e Caifa, il potere politico di Erode e di Pilato e una folla eccitata dai sommi sacerdoti e dagli anziani, definiamoli pure, dall’intellighentzia sacerdotale. Gesù viene brutalmente catturato da manigoldi accompagnati dalla casta religiosa d’Israele, gli apostoli che sembravano disposti a morire per Gesù se la svignano o qualcuno lo segue a distanza come Pietro e Giovanni. Pietro arriva a rinnegarlo come gli aveva predetto Gesù, ma poi pianse amaramente. Tutti gli altri, eccetto il giovanissimo Giovanni, se la svignano coraggiosamente. Il potere politico (Pilato ed Erode) pur rendendosi conto dell’innocenza di Gesù di Nazareth, per calmare il popolo bue, aizzato e pagato dalla casta sacerdotale, vuole e grida la sua crocifissione e morte, lo condanna, diciamo, per ragioni di Stato. Le più coraggiose sono le donne che senza paura alcuna accompagnano piangendo Gesù.
Soltanto grazie alla disciplina dei soldati romani Gesù riesce a non essere massacrato nella salita al Golgota portando la croce e viene aiutato dall’ortolano di Cirene, almeno per un tratto. A parte l’ignominia di tale morte giunge al calvario preso a botte, a sassate, incoronato di spine, preso a calci, schiaffeggiato e sbeffeggiato. Cristo, figlio di Dio Altissimo, si offre vittima sacrificale per riconciliare l’uomo peccatore con Dio. Queste cose però non tutti gli uomini le capiscono e continuano tutt’oggi a giudicarlo, ad insultarlo, a infangarlo in ogni modo. Questa stessa sorte è toccata più tardi a tutti gli apostoli e ancora oggi ai suoi più fedeli seguaci. Nel 2012 sono stati uccisi nei paesi musulmani, buddisti e induisti,(da estremisti di queste religioni) circa cento cristiani a non voler contare i teatri di guerra dove dei fanatici kamicaze fanno saltare chiese e case dei cristiani, distruggendo e bruciando tutto senza alcuna misericordia. Il disprezzo verso i credenti non si limita ai paesi dove questi sono una minoranza, ma anche dove sembrano, ma non sono, una maggioranza. Le nazioni europee hanno rifiutato di scrivere nelle loro carte fondative le loro radici cristiane e in molte nazioni, modello Francia, le chiese dismesse vengono trasformate in moschee, circa 400, dove i musulmani che ancora si ricordano di pregare vanno a pregare Allah, il Dio d’Abramo e di Isaco, avendo però come massimo riferimento Maometto. I limiti di questa fede si possono notare nel modo con cui trattano e maltrattano le donne. I pochi credenti, che pure sono peccatori a causa della loro fragilità vengono spesso sbeffeggiati da coloro che pur essendo peccatori quanto loro non credono e si ritengono uomini razionalisti, materialisti e attendono la morte terrena eterna, data la loro credenza nell’immanenza. Non parliamo del credere a ciò che solo cade sotto i nostri sensi (positivismo), al loro personale arbitrio in cui la misura della loro moralità è stabilita da loro stessi. Il mondo cosiddetto progressista va verso un’etica soggettivistica, razionalistica e materialistica e governa con mano anticristica il mondo: non per nulla, per la passione del denaro, oggi miliardi di uomini e donne sofforno ogni genere di privazione.
Un illustre finanziere, disse sfacciatamente, un giorno: – Io mi dò da fare per far soldi né m’interessano più di tanto questi morti di fame, incapaci d’intraprendenza!- Anche tipi come questo però il giorno che il cuore si fermerà andranno nella fossa senza potersi portare un cntesimo per giocare a testa e croce, ci penseranno i vermi a far loro un trattamento speciale.
Per un credente la morte di Cristo e la successiva resurrezione è un fatto serio, in essa trova il perdono dei suoi peccati e un domani la beatitudine eterna.
Senza l’incontro con Cristo non c’è salvezza, chi lo ignora, lo combatte, lo rifiuta, se prima o poi non si ravvede è destinato all’esilio eterno.
Spero che i lettori del mio blog riflettano seriamente su queste cose e trovino la via della salvezza eterna che è dato dall’amore totale per Dio e per il prossimo, meditando sul sacrificio di Gesù di Nazareth.