Beppe Grillo alle sorgenti del fascismo. Dà soltanto ordini a deputatelli e senatorelli. Il comico resta un comico bollito di Ange de Clermont
Sentendo che alcuni miei familiari, per lo più giovani, avevano dato il loro voto a Beppe Grillo mi sono quasi rallegrato pensando che finalmente i giovani avrebbero spazzato via tanti affezionati alle poltrone di Montecitorio e di Palazzo Madama. Dopo le votazioni però ho cominciato ad osservare la condotta sia del capo sia dei suoi seguaci eletti. Prima di tutto una riservatezza che ricorda la vecchia massoneria: riunioni segrete per dare ordini perentori. Uniche informazioni e interviste alla stampa straniera quasi a disprezzare gli elettori italiani. Ora che la stampa spesso travisi pensieri e parole è quasi nella logica giornalistica che vuol fare notizia, ma far passare tutta la stampa italiana per mendace mi pare un pò troppo. Ho visto, inoltre, alcune presentazioni su videoclip degli eletti ed ho provato la stessa pena che provai tempo fa quando ricorsero ad una presentazione identica i consiglieri eletti di un comune dell’Anglona. Presentazioni improvvisate senza alcuna preparazione su quanto dovevano dire, impacciati da far paura anche quelli che vantavano titoli di studio superiore. Stesso spettacolo dato da questo deputatelli e senatorelli.
Ciò premesso il fatto più impressionante è il manifestato desiderio del comico di voler subito le elezioni per ottenere una maggioranza alla Mussolini per dettare agl’italiani le riforme dello stato e la politica da seguire. Questo è un brutto segno perché rinasce il modello fascista del gerarca. Grillo è il Gran Gerarca del movimento da lui promosso e vuole dare ordini e comandare ed essere obbedito. Discussioni nulla, votazioni all’interno del movimento nemmeno.Non si allea con Bersani, nega contatti con l’immondo Berlusconi. Vuole tutti i vecchi partiti a casa e ottenere una maggioranza strabocchevole tale da prendere il mano il bastone o la carota del comando. Di suo ha già un atteggiamento ducesco e direi quasi la stessa follia. Cadono a questo punto le mie simpatie e se avevo deciso di votarlo alle prossime elezioni non solo non lo voterò, ma suggerirò ai miei familiari di guardarsene bene dal promuovere un dittatore che non è nemmeno carismatico come Chavez e Fidel Castro, ma qualcosa di peggio.
Bersani non rendendosi conto di questo, tanto è bollito, vuole a tutti costi l’alleanza con lui che continua ad insultarlo. Come si fa, povera Italia, che ormai va alla deriva tra teste dure come quella di Bersani, teste di rapa come quella di grillo e teste in rincoglionimento come quella di Berlusconi. Non parlo dei finiti male perché c’era da aspettarselo.
Sono giunto alla conclusione che da cattolico non mi resti che pregare per la mia patria e non osservare nemmeno il comportamento di queste congreghe stravaganti che tutto vogliono secondo i loro piani quasi fossero i prescelti da Dio per fare il Papa, non si sono accorti che non sono cardinali, ma dei poveracci ai quali noi, purtroppo, abbiamo dato il voto per rappresentarci degnamente e invece agiscono seguendo i sentimenti più belluini che possano alloggiare nei loro cervelli bolliti.