Ché le città d’Italia tutte piene son di tiranni, e un Marcel diventa ogni villan che parteggiando viene. (Purg. c. VI vv. 121 e ss.) di Ange de Clermont.

Dopo la commedia francese ecco la farsa italiana: una marea di presunte invenzioni che renderebbero l’Italia ricca, anzi opulenta. Il genio comico del secolo non è Benigni e nemmeno Crozza, ma lui, dalla faccia di leone: Beppe Grillo. Siamo alla farsa, un comico, milionario, ben pagato, ha osato scendere in politica con altrettanti grilli in ogni città italiana chiamata al voto. Bisognerà attendere domenica per conoscere l’esatta portata di questa vittoria, per contare gli spiccioli, per sapere esattamente coi numeri, la portata di questo comico di professione. Non dobbiamo meravigliarci, tra novecento e duemila, vanno alla grande i piazzisti sia che vendano buoni prodotti sia che vendano fumo.

Colpa di una classe dirigente che si è creduta eterna, che non ha curato le nuove leve, che ha pensato ai propri interessi e che ora si agita nella palude rischiando di scomparire nelle sabbie mobiii, permettendo alle rane e ai rospi di saltellare di qua e di la nell’occupare spazi di erbe palustri. I venditori di fumo abbondano specie sull’web e Grillo è uno di questi. Per altri versi in questa tornata elettorale tengono banco gli eterni biliosi come Leoluca Orlando Lo Cascio, divenuto amico del trebbiatore abruzzese, mentre il caprone celtico padano affonda nel ridicolo delle spese del partito saccheggiate dalla famiglia. Sapevamo che era Roma la ladrona ora veniamo a sapere che anche i varesotti non scherzano affatto. L’Italia come tutto l’impero occidentale col dollaro e con l’euro sembravano fortezze inespugnabili, ma sono cadute nel ridicolo dei mercati degli speculatori più afferati che l’impero del mercato ha partorito. Siamo tutti in sofferenza perché i primi della classe hanno scoperto l’ovvietà delle tasse più efferate che ci riducono tutti in braghe di tela. Oh genio europeo, oh genio statunitense, oh scienza finanziaria, dove andate negletti e nudi?

Di fronte a questa situazione nazionale e internazionale disastrosa ecco spuntare uno dei più locupleti buffoni d’Italia, con quella faccia e criniera leonina ed ecco tanti emuli dare l’assalto a quei comuni dove la burocrazia, per merito di Bassanini, è diventata la vera padrona delle carte e degli atti e dove i sindaci contano quanto il due di picche. Eppure i giornalai gridano alla vittoria del grillo, allo sfascio dei caproni celtici. Tutta bella gente.

I giornali, per vendere, producono notizie anche per un sussurro del presidente Napolitano, per un mormorio del presidente Monti. L’Italia, già finita per un ventennio, ad un comico mezzo maestro e mezzo giornalista  si appresta a finire in mano ad una marea di teatranti della farsa.

Dante, autentico vate d’Italia, aveva previsto tutto da settecento anni fa, ma ha preso un abbaglio, forse era miope, perché le città d’Italia tutte piene son di buffoni, e un Marcell diventa ogni villan che parteggiando viene.

Commenti

  1. Caro amico mio l’errore che fai è quello di guardare il comico sul palco che grida e arringa la folla, che intasca, e denuncia al fisco milioni di euro, prova a mischiarti alla folla dove migliaia di giovani sono scontenti dalla malversazione della politica e della casta. Nei loro visi vedrai quelli dei nostri giovani figli e nipoti che chiedono giustizia ed un futuro sicuro e sostenibile. Non sei né sordo ne orbo perchè la tua cultura e sensibilità ti concedono una lettura più giusta delle storture che stiamo subendo. Ciao Mario
    P.S: non dimenticarti dell’altro comico che ci ha ridotti in mutande e, che ora da dietro le quinte orchestra e muove i burattini di tutti i colori.

    mario
    Maggio 10th, 2012
  2. Anche la tua come del resto la mia è una mezza verità, non siamo davvero Dio a vedere le cose come davvero stanno. Del deficit italiano ho sentito quasi per una vita Ugo la Malfa e non è certo prodotto dagli ultimi o penultimi governi. Del disastro dell’Occidente è cosa nuova e ne avvertiamo i contraccolpi non solo noi ma tutta l’Europa. Se per te l’altro comico è Berlusconi per me gli altri comici sono le sinistre che hanno perso le occasioni avute sbudellandosi a vicenda come fanno da quando esistono: osserva cronologicamente gli ultimi governi dal 1993 ad oggi e te ne renderai conto. La verità non è solo in via Garibaldi caro Mario e gl’italiani che per due legislature hanno dato il loro suffragio a Berlusconi-Bossi-Casini e poi a Berlusconi e Bossi non sono così sordi e ciechi come tu li vedi.
    Circa i figli: guarda il mondo e vedrai che tutti soffrono, forse perché la nostra generazione si è trattata troppo bene, ma anche perché i nostri figli a volte hanno fatto scelte libere già in partenza perdenti.
    A mezusvidere.
    A d C

    scriptor
    Maggio 10th, 2012
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