ABBASANTA di Massimo Pittau
Abbasanta (paese della provincia di Oristano). L’abitante Abbasantesu o Abbasantinu.– Il toponimo letteralmente significa «Acqua Santa» e di certo prende nome da una antica sorgente di acqua medicamentosa o ritenuta tale.
È quasi certo che il centro abitato risulti citato dal cosiddetto «Itinerario di Antonino» – compilato sotto l’imperatore romano M. Aurelio Antonino, detto “Caracalla” (211-217 d. C.) – con la indicazione ad Medias. Molto probabilmente questa locuzione è da intendersi ad medias vias, dato che Abbasanta si trova quasi esattamente nel punto intermedio della strada romana che portava da Cagliari a Porto Torres (a Karalibus Turrem) (infatti fra Fordongianus ed Abbasanta esiste tuttora un lungo tratto di questa strada, il quale fiancheggia la carrozzabile odierna) e inoltre all’incrocio di un’altra strada che arrivava da Tharros e di una terza che arrivava da Austis.
Notevole è ad Abbasanta il toponimo Marinzane, il quale deriva chiaramente dal gentilizio e cognomen lat. Marinianus (RNG), in caso vocativo (UNS 160).
Il paese risulta citato per gli anni 1341, 1342, 1346, 1350, 1359 fra le parrocchie della diocesi di Santa Giusta che versavano le decime alla curia romana (RDS 408, 953, 1367, 1627, 1833, 2455, 2811) e dopo nel 1388 fra i villaggi i cui rappresentanti sottoscrissero la pace fra Eleonora d’Arborea e Giovanni d’Aragona (CDS I 839/2).
Inoltre è citato nella Chorographia Sardiniae (140.7; 198.10) di G. F. Fara (anni 1580-1589) come oppidum Aquae Sanctae.
Nell’Ottocento l'”altipiano di Abbasanta” veniva chiamato «Campidano del Marghine» (Vittorio Angius, sub voce Macomer).**
** Estratto dall’opera di Massimo Pittau, I Toponimi della Sardegna – Significato e origine, Sassari 2011, EDES, Editrice Democratica Sarda (pag. 765).