Per farsi pubblicità e vendere dischi l’industriale canoro spara sulle colombe di Angelino Tedde
Ieri un teatrante bislacco, oggi un cantante industriale, si permette di mandare strali al quotidiano dei vescovi italiani e al settimanale Famiglia Cristiana con la scusa che a suo parere dovrebbero parlare di Paradiso, ma non aggiunge Inferno e Purgatorio. Si vede che non ha mai letto il ponderoso volume del Catechismo della Chiesa Cattolica (790 pp.) e tanto meno quello sintetico di non molte pagine.
Ormai sappiamo che più che con le prediche dobbiamo dare l’esempio di buoni cristiani, destinati al Paradiso. Il nostro per la verità ha messo in moto una terribile macchina industriale per fare soldi e queste sparate rientrano nello scopo di raccoglierne ancora di più.
Come “i ricchi che non intendono e sono come gli animali che periscono”, Adriano Celentano, pur di far soldi, scomoda pure il Paradiso, mentre sta lavorando per concquistare un buon posto all’Inferno, purtroppo senza potersi portare dietro tutti quei soldi nei quali naviga da gran nababbo.
Il nostro forse non sa che ci vuole una speciale grazia di Dio per far entrare un ricco in Paradiso. Si preoccupi di questo e non si comporti come un fascista auspicando la chiusura dei due giornali. Non ci fermiamo a parlare della sua crassa ignoranza e avarizia (non si è mai pagato un ripetitore d’Italiano), né di una ricchezza da far schifo, per un sedicente cristiano, di tempo in tempo adultero, di pessimo esempio, ecologista demagogo e piuttosto sboccato nel parlare. Diciamo soltanto che farebbe bene a cantare e basta e ad osservare i consigli evangelici.
Se poi vuol conquistarsi il Paradiso dia ai suoi attuali e passati collaboratori la giusta mercede e il resto lo dia ai poveri, agli operai disoccupati, riducendosi in braghe di tela e appoggiandosi ad un bastone per recarsi alla mensa dei poveri. E’ probabile che così possa concquistarsi il Paradiso dopo aver scontato secoli di bruciante Purgatorio. Non si arriva in Paradiso con il salto all’italiana né tanto meno gridando all’Italia che darà il lucroso malloppo Rai ai sindaci di sette città migragnose. Non sappia la destra ciò che fa la sinistra. Dà ciò che i babbioni RAI portano via dalle nostre tasche per un servizio pubblico trasformato in bettola: frasi demenziali, parolacce, allusioni sessuali, donna mercificata.
Celentano canta che ti passa, ritornando nel tuo lussuoso e comodo antro e da lì corri diritto all’Inferno con le tue ricchezze. Povero pidocchio alzato!