Il senso e nonsenso del blogger e la sua vana utilità di Ange de Clermont
Leggo sovente di blog che chiudono e di blog che aprono, di blog chiusi come miniere di metalli pregiati da scavare e blog aperti all’incontro, alla discussione, alla notizia, alla conoscenza del passato e del presente. Ormai, a partire dalla nascita dei blog, appena una decina d’anni fa, 2001, è quasi di moda avere un proprio blog, quasi un diario di viaggio online. Gestire un blog aperto a tanti altri viaggiatori non è difficile, dipende dalla passione e dalle motivazioni da cui uno è spinto al viaggio, all’incontro, alla discussione e anche al tipo variegato dei viaggiatori di internet. Che cosa si aspetta un viaggiatore da un lungo viaggio? Anche questo dipende dal motivo per cui si è dato inizio ad un viaggio. Se uno va alla ricerca esasperata di consenso, religioso, culturale, politico, potrebbe essere deluso. Ci sono luoghi reali per catturare il consenso, ma potrebbero esserci quelli virtuali. Per tali scopi occorre però ricevere visitatori, stimolarli a leggere, ad approfondire i temi, ma anche su questo la delusione è a portata di mano. Il visitatore di un blog, infatti, è come un pirata, arriva a te per caso, dà uno sguardo a ciò che tu e i tuoi collaboratori hanno scritto, può storcere il naso e andare oltre o potrebbe fermarsi a lungo. E’ difficile affezionarsi ad un blog come ad un giornale, perché la malattia del visitatore è quella del donnaiolo che morde e fugge: dei tuoi pensieri, delle tue idee potrebbe non interessargli niente. Il visitatore del blog potrebbe avere l’animo di un pirata: compie l’arrembaggio, prende il bottino che gli occorre e se ne va senza nemmeno ringraziarti. Una percentuale che potrebbe essere del 30% o del 40% si attarda a volte a commentare, ma tu non devi credere che sia un affezionato visitatore. Anche il commentatore è un viaggiatore che si ferma soltanto per stringerti la mano e poi continua a viaggiare in questa blogsfera come viaggiano gli uccelli, la terra intorno al sole, o ridacchia un attimo fermo come il sole che ti fa credere che spunta e tramonta, mentre è la grande nave-terra che compie nelle sue rotte consuete il giro del sole. La luna gira davvero intorno alla terra e con la terra intorno al sole, a seconda dei suoi tempi, dei suoi ritmi e delle sue stagioni. Il blogger però è essenzialmente un pirata, a malapena sai da dove giunge, ma non sai dove va a parare e tu, viaggiatore solitario o in comitiva, non gli rassomigli forse? Agl’incontri dài l’importanza di uno che sta camminando verso lidi conosciuti o sconosciuti dal visitatore incuriosito o annoiato, pensoso o senza pensieri. Ma tua hai la passione del seminatore, semini ed altri raccoglie, ma chi raccoglie non lo sai, se lo vorrai sapere resterai deluso. Chi è lo sconosciuto che visita dalla Federazione Russa o dall’Ucraina il tuo blog? Puoi vedere, a volte, su quale argomento si attarda, ma è difficile che il pirata si faccia conoscere. Quando scrivi sul tuo blog non pensare che il mondo ti guardi e ti legga, potrebbe anche non leggerti. E allora, quale motivzione ti spinge a scrivere e a offrire merce sul tuo blog? Un piacevole passatempo, il desiderio che qualcuno ti legga, l’affermazione che anche se sei anziano, esisti! Potresti accettare che sia anche un autoinganno e immaginare che tu predichi agli uccelli, raccatti consensi, ma sai che non è vero. Scrivi di storia, di cultura, di lingua, ma non pensare che tanti ti leggano, la maggior parte degli uomini vivono senza leggere, senza scrivere, pensando a mangiare, a bere, a giocare e , se capita, a lavorare controvoglia.Con questo spirito devi fare il blogger e affrontare la blogsfera. Offrire i tuoi servigi a Sua Maestà il visitatore pirata.Il viaggio virtuale non va confuso con quello reale, specialmente se scambi i visitatori, i commentatori come i tre santi magi, con oro,mirra e soprattutto incenso. Tu, povero blogger sei un pellegrino, viaggi per altri pellegrini, non lamentarti del tuo camminare. Che cosa dovrebbero dire la terra e la luna e il sole che sta lì a ribollire gas e chissà quante altre cose? E il ciclo delle stagioni o del tempo? Se non sei consapevole di questa mistica del blogger, chiudi e dati all’ippica, all’artigianato oppure offriti a chi t’incensa nelle piazze e nelle vie in faccia e poi alle spalle ti fa le corna! Bisogna pur capirlo che il blogger è un illuso, per fortuna, virtuale. Eppure il blog ha una sua vana utilità!
Commenti
Spett.le Prof.
Leggo spesso tutti i suoi articoli è devo dire che ho iniziato a seguire il sito solo per la sua presenza.Personalmente la ritengo un uomo di valore al punto che pur non frequentandoLa mi da enorme fastidio eventuali giudizi negativi sulla sua persona.L’articolo sopra citato pur in apparenza neutro ha un riferimento preciso è ben specifico.
Se cosi fosse Le ricordo che la persona in questione è un suo amico d’infanzia ma sopratutto il sentimento (dell’amicizia) in lui è ancora vivo al punto da non poter esprimere nessuna idea circa il suo atteggiamento. Ognuno di noi a diritto di avere le propie opinioni senza per questo scalfire i rapporti inter personali.Nel corso della mia vita (non molto importante ma basata nell’eventuale aiuto verso coloro che avevano bisogno ed anche per una mia crescita interiore).mi sono ritrovato spesso a seguire modi di pensiero (Religioni) lontani dal mio credo. Nonostante; si abbozza e se si pensa di essere nel giusto si acquisce e si va avanti con una nuova conoscenza,pronti alla difesa delle propie convinzioni.Il sito chiuso non aveva nessun fine se non la richiesta di un figlio da poter esaudire.Credo sia il caso di rivedere l’eventuale giudizio negativo della persona in questione anche per il fatto che nella sua vita vissuta ha dimostrato spesso la sua buona predisposizione verso il prossimo.Questo mio commento è dettato solo ed esclusivamente per la ricostituzione di una amicizia tra persone di valore pur con idee e religioni diverse . Sarà bene ricordare che il confronto è la miglior medicina per vivere in serenità.
La saluto con affetto.
Domenico
Novembre 12th, 2011
Caro Domenico, non prendertela su eventuali giudizi negativi sulla mia persona:non sono uno stinco di santo, cerco di provarci, ma credo che non ci riuscirò. Mi salverò, spero, per i meriti di Cristo . Del resto tutti sono liberi di giudicare, condannare o assolvere, altro è il comando di Cristo:non giudicate e non sarete giudicati. L’Italia purtroppo è fatta di giudici da baraccone per cui i loro giudizi sono ininfluenti per le persone che temono solo il giudizio di Dio e non quello degli uomini. La mia riflessione sul blog non si riferisce alla persona alla quale tu accenni e nemmeno all’amico Carlo Moretti. Entrambi mi hanno offerto l’occasione di meditare su noi blogger che dobbiamo portare avanti la nostra passione, senza farci troppe illusioni, ma con un certo distacco, vista la natura dell’internauta che, a mio avviso, è solo un pirata che, se ci fa un commento, è uno che educatamente ci saluta, ma anche di questo saluto non ci dobbiamo illudere:l’internauta è un navigante libero come il vento e guai a farci illusioni. All’amico comune cui tu accenni non ho niente da rimproverare e ciò che avevo da dirgli gliel’ho detto in faccia ogni volta. Abbiamo una contemporanea infanzia,(siamo quasi coetanei) un paese comune, tanti amici comuni, tante collaborazioni e stimoli comuni. Ciò che ci allontana decisamente sono le idee sulla mia fede e sulle mie idee politiche e sul modo di porgerle. Lui si tiene le sue, io mi tengo le mie come del resto avviene con tanti altri amici. Non ci frequentiamo più. Ho scelto io di non “ingaglioffarmi” a s’Istradone, preferendo dedicarmi alla lettura e alla scrittura nonché alla meditazione sulla vita prossima futura nell’adilà). Del resto il paese quanto mi estasia per la sua bellezza,tanto mi tedia per le solite, noiose, futili e, infine, vane discussioni. L’amore per i paesani, però, resta e per gli amici lo stesso come tu stesso puoi constatare sia negli articoli pubblicati su ztaramonte e su accademia sarda. Per gli amici d’infanzia è ancora più forte. In questo periodo però mi avvince il paesaggio del nostro amato borgo e il silenzio, la meditazione. Certo però che se un imbecille qualsiasi cerca di togliermi l’identità della mia patria nativa, lo spello vivo e non bado a togliere fuori unghie e quanto di più guerresco è dentro di me. Si vede che noi compaesani siamo fatti così. Pace e bene, Domenico, a te e a tutte le persone alle quali hai voluto alludere. God bless you!
Novembre 13th, 2011