Riflessioni al rovescio sui quesiti del referendum di Antonio La Morte
Sul referendum del 12, 13 giugno il 45% degli elettori non ha votato e il 5% dei votanti ha votato no. Più chiaramente, su cento elettori aventi diritto, 45 non sono andati a votare e dei 55 che hanno votato, cinque hanno votato no. Io non ho votato, mia moglie è andata a votare i suoi bei 4 si, dicendomi: ” Sappi che ho votato sui referendum e in questo momento non m’interessa né la maggioranza e tanto meno l’opposizione!” ed io: “Libera di andare a votare tu, e libero di starmene a casa io, questa è democrazia!” E badate bene non è che io voglia per l’Italia il nucleare: troppi beni culturali! Non ci bastano forse i terremoti, gli esondamenti dei fiumi, la monnezza di Napoli, i pannelli solari esausti, le discariche abusive di materiali nocivi e anche, fra 8 anni, le pale eoliche ferme ad inquinare l’ambiente. C’è da credere, infatti, che terminati gl’incentivi, più che le pale avremo le balle eoliche.Ammiro i giapponesi che sono convinti che essi senza il nucleare non avrebbero tante risorse energetiche e quindi non c’è incidente di centrale che possa fermarli. Saranno matti o saranno savi. Lo vedremo nel tempo. Certo è che essi vogliono il nucleare con l’intento di utilizzarlo, domandolo. Per noi c’è il metano dei canguri australiani e delle mucche padane stivato nelle bombole.
Conosciuti i risultati referendari i soliti intelligenti della Nazione hanno parlato di Italia che si è desta, certo, s’è desta con le ingiunzioni efferate di Equitalia alle persone e alle aziende e con il pignoramento di case ai nostri figli, di aziende ai nostri pastori, di riduzione in braghe di tela di tanta gente già sobria ed ora ridotta in povertà: l’Italia s’è desta con l’elmo dell’Agenzia delle Entrate (51%) e con L’INPS (49%)= Equitalia s’è cinta la testa. Se poi questo non vi basta, qui in Sardegna, andate a vedere le bollette di Abbanoa, e buttate via il portafoglio, dopo che avete pagato le bollette dell’acqua, dell’Enel e di Telecom non vi servirà più, signori, acqua pubblica, con una miriade di vecchi sindaci e rottami di partito che l’amministrano e fanno debiti a nastro e non riescono a turare i buchi delle condotte oltre che quelle dei bilanci. Evviva l’acqua pubblica, evviva Abbanoa!
Inosmma, all’Inps, gli amministratori sindacalisti quanto mangiano e quanto mangiano vecchi sindaci e roba varia degli enti pubblici? Chissà quanti incentivi per i giovani bamboçau che oggi ingrassano anziani che si preparano pingui per le fastose tombe di famiglia.
Scontato il legittimo impedimento, non c’è che da promuovere un referendum, perché i deputati siano arrestati senza nemmeno l’autorizzazione a procedere e così le Procure saranno i nuovoi demiurghi dell’italia bella: tutti in galera, deputati e senatori, senza nessuna autorizzazione, vogliamo una Repubblica governata dai giudici, che sono brave persone, conoscono la legge e non organizzano discoteche domestiche, ma corsi di esercizi spirituali e di assoluta astinenza e digiuno, anzi tra poco, come per i preti, sarà richiesto il celibato! La storia della democrazia occidentale è storia borghese ed è assolutamente necessario dimenticarla. Arrestate, subito, Berlusconi; mettetelo in galera e non stiamo a celiare con questi processi troppo lunghi, quando un cittadino in Italia è indagato si procede più rapidamente a fare il processo in TV con San Torno vado e Torno! Dopo il milanese discotecaro, si arrestino i ministri, i sottosegretari, i deputati e i senatori, previa buccia del loro stile di vita e della loro condotta dalla nascita fino ad oggi. Signori la festa è finita le democrazie nate con la rivoluzione francese sono morte, torniamo al tempo dei giudici biblici, ma un pò più cattivi! Il socialismo si è anch’esso afflosciato, ora deve trionfare la giustizia, la pudicizia e la castigatezza, sull’esempio della Rosy, un esemplare moderno di Giovanna d’Arco una cattadulta.com digitalizzata.
Donne mettete il burka, uomini abbandonate i pantaloni e rimettetevi, alla romana, le tuniche, seguite l’esempio di Villaggio. Su, non tardiamo a richiamare al voto quei 55 italiani su 100 che sono andati a votare e quei 50 su 55 che hanno votato che hanno detto si! Plebe locuta, causa soluta! Da’, giochiamo più spesso ai referendum, che gusto! Pannella come l’ombra della morte, comparendo sui cieli d’Italia con la falce referendaria ci ha insegnato la democrazia, seguito dalla pia società BeCaFidi. Avanti mezzopopolo (55%-5%) alla riscossa, la toga rosso-bianca-nera-blu trionferà!