Il dibattito sulle centrali nucleari di Angelino Tedde
E’ aperto da molto tempo il dibattito sulle centrali nucleari in Italia e naturalmente ci sono coloro che le vorrebbero e coloro che non le vorrebbero. Bisogna premettere che esse sono già presenti in varie nazioni del mondo e che lo sarebbero anche in Italia se il referendum del 1987 non avesse costretto le società costruttrici a riconvertirle ad altre funzioni. E’ evidente che gl’Italiani, compresi una parte di sardi, non le desiderano. Il disastro del Giappone dove una gigantesca ondata marina ha bloccato i circuiti di raffreddamento di una centrale ha creato il panico e, quindi, l’opinione pubblica, capitanata dai quotidiani progressisti anche in Italia ha creato dei problemi al punto che l’odiato governo di centro-destra ha dovuto decidere di bloccare l’avvio delle loro costruzioni.
Gli scienziati italiani più popolari come il fisico Antonino Zichichi e l’astrofisica Margherita Hac hanno espresso, in scienza e coscienza, il loro parere favorevole ad esse. Qualche docente universitario, storico, è arrivato a dire che “Zichichi” non studia da 30 anni e sulla Hac, in questo stesso sito, un maldestro sardista (?) gliele manda a dire. Luoghi comuni che non consideriamo essendo molto frequente all’Università dire che una volta che si raggiunge il massimo livello i professori non producono niente di nuovo.
Le ragioni del no.
Secondo un collega universitario (chimico) i motivi che dovrebbero indurci a non costruire le centrali sono essenzialmente due:
1) L’uranio necessario è in possesso di poche nazioni che sarebbero in condizioni di farcelo pagare a prezzo salato così da farci perdere la convenienza del nucleare.
2) Lo smaltimento delle scorie è davvero problematico e quindi i danni della radioattività sarebbero nefasti, specie per noi sardi che abbiamo anche altri tipi di radioattività promananti dalle rocce.
Le ragioni del si
Essendo la nostra civiltà energivora, bisognosa di molta energia per sostenere lo sviluppo, dobbiamo assolutamente sfruttare l’energia nucleare altrimenti man mano che si esauriscono le fonti attuali a disposizione (petrolio e gas) dovremo ritornare alla civiltà delle caverne e accettare l’impoverimento dell’intera umanità.
Gli stessi pannelli solari ci pongono i problemi dello smaltimento delle fotocellule esauste e l’eolico, oltre a rovinarci l’ambiente, con dei risvolti sulla flora e sulla fauna, specie avicola, producono poco e hanno prodotto una sequela di reati a livello di amministratori comunali da farci pensare che la mafia stia operando per lucrare i forti incentivi che per un certo tempo vengono garantiti, ma terminati i quali, le nostre pale eoliche, eufemisticamente chiamati parchi eolici, sarebbero antieconomiche e finirebbero obsolete con il solo risultato che hanno inquinato l’ambiente per ripulire il quale ci vorrebbero ingenti capitali.
Ultima osservazione, a corollario di tutti i discorsi: le amministrazioni comunali e regionali che non riescono a smaltire con rapidità e razionalità i rifiuti, avranno le abilità di smaltire sia le fotocellule, sia le scorie nuclerari, sia le pale eoliche non più idonee, per salvaguardare l’ambiente?
Infine, si tratta di vedere anche se, attraverso un uso più oculato delle attuali fonti energetiche, non si riesca a superare i momenti critici, e insistere sull’energia solare di cui tanto si è parlato a suo tempo e su cui oggi si tace.
E’ certo però che, oltre a quanto possono prospettarci gli scienziati, contano le scelte politiche. Se i più non vogliono il nucleare, dovranno essere capaci di sopportare le conseguenze delle carenze e dei costi energetici. Gli abitanti della Campania, incapaci di effettuare la raccolta differenziata, e contrari ai termovalorizzatori, si abitueranno a vivere in mezzo alla monnezza o inventeranno un sistema geniale per evitare gli attuali inconvenienti.
Il problema non è certo di facile soluzione e c’è da augurarsi che i ricercatori per un verso trovino altre fonti energetiche e per l’altro verso tutti usiamo con sobrietà le fonti di cui disponiamo. Schierarsi da una parte o dall’altra demonizzando stupidamente chi la pensa diversamente è puro esercizio di stupidità.