Meno ideologia e più soluzioni di Paolo Pombeni
Il dibattito suscitato dalle misure predisposte dal presidente francese Sarkozy non è pienamente convincente. Il parlamento europeo ha condannato la politica francese, ma l’impressione è che si sia trattato più della solita presa di posizione di una (falsa) buona coscienza che non della seria presa in considerazione di un problema. L’intervento dell’ex presidente francese Giscard D’Estaign su «Le Point» avrebbe meritato più attenzione di quanta ne abbia ottenuta. Il suo ragionamento può essere riassunto così. Una frettolosa integrazione di Bulgaria e Romania nella UE ha scaricato su tutti i paesi il problema della minoranza rom che in quelle due nazioni è trattata molto male, in modo da spingerla ad emigrare, riprendendo antiche sue tradizioni. Però le altre nazioni europee non sono in grado di integrare rapidamente quote di popolazione considerevoli e prive di una previa acculturazione alle way of life dei nuovi luoghi in cui vanno a vivere. La conseguenza sono problemi di sicurezza, di capacità di offrire condizioni di vita accettabili e via dicendo, con il risultato di creare sacche a rischio devianza e tensioni con le popolazioni residenti. Senza giustificare metodi brutali impiegati per gestire questa contingenza, è però difficile negare che il problema esista e che sia difficile risolverlo con le buone parole. Il tema dell’immigrazione, al di là di tutto, è ben presente, e successi come quello del libro di Thilo Sarrazin in Germania dimostrano che ci sono quote non piccole della popolazione europea che lo guardano con crescente preoccupazione. L’illusione di risolverlo spazzando la polvere sotto il tappeto, cioè ghettizzando le comunità immigrate in pseudo-riserve in cui si consentirebbe loro di vivere come vogliono, purché non cerchino di contaminare le comunità circostanti è svanita molto presto.