Categoria : eventi culturali

Il peteggiare degli over 50 assetati di potere

images-9Dopo la commedietta mediatica dei piemme poco accorti e il conseguente sgonfiamento delle accuse al premier italiano, ecco Rutelli, ecco Casini e a quanto pare, in pectore, Fini, che sognano una grande ammucchiata de colores per mandarlo a casa.

images-10Non basta Veronica,che con la giudiziale potrà attendere 2o anni per il divorzio, non basta la Cir del costruttore doglianese, non basta Repubblica, non basta L’Espresso, non basta l’Unità, non basta la Daddario, ci voleva pure l’Api, Alleanza per l’imperio,  su questi italiani gaglioffi, (21 milioni e mezzo), per spodestare il premier, il monarca, diciamolo più correttamente, il presidente dal piglio presidenziale.  Dopo 60 anni di fellonia, di aumma aumma, di concertazioni, di bicamerali (Bozzi 1983-85, De Mita- Jotti 1993-1994,  D’Alema,1997) e di mezzi – presidenti, anzi presidenti partime, 6 mesi, 9  mesi, per partorire un altro governetto.

Unknown-3I giovanotti, over 50, vogliono mandare a casa l’ imprenidbile giovane anziano che si muove, opera, tiene rapporti con tutto il mondo, supera una crisi globale, piazzando l’Italia al primo posto in Europa, procurando alle imprese contratti miliardari con gli Arabi e con i Russi, checché ne dicano i politologi bolognesi. Un uomo dallo stomaco di ferro che non sta a cincischiare con quest’accolta di nani, con a fianco giovani fresche e finalmente, meglio tardi che mai, produttori di figli e figlie.

images-11 Altri giovinetti, (over 30), si rompono l’anima urlando contro il premier, formando gruppi sui vari face book e travasando bile, invece di rompersi le ossa lavorando da mattina a sera. Così s’era fatto con Bettino Craxi. Certi violenti, di nome e di fatto, oggi capeggiati da un trebbiatore che attacca assatanato, incita alla piazza, s’arrovella, si contorce, si rabbuffa, scuffa, bragheggia (affonda il muso nel brago), truoneggia cioè peteggia, grida, ma il siur president ridacchia delle peteggiate, turandosi il naso e segue la sua strada. I digiunanti d’imperio non si danno pace e sperano, con le piazze e col freddo cane di quest’ultimo cono d’ombra di solstizio d’inverno, di rovesciare  mister president che fa sul serio, dando scacco alla monnezza di Napoli, al terremoto dell’Abruzzo, all’infida ICI sulla prima casa, a non metter le mani nelle itale tasche, a dar scacco alle cosche, tutte azioni che agl’italiani cafoni piacciono, ma che mettono il pepe nel retro e sulla lingua all’intellinghezia images-12dalla pancia piena alla Flores d’Arcais, alla Mancuso teologo, al laico ebreo Gad Lener. Nessuno si preoccupa più del piddino Marrazzo, del piddino Bassolino, del verdolino Vendola, quelli costituiscono esempi preclari di buona amministrazione alternativa e specchio di santità laica. Meno male che il pallido sole di questo inverno sbeffeggia al tramonto e Qoélet, apparendo all’orizzonte,  grida: ” Vanitas vanitatum et omnia vanitas!”  Napul’è bella Napul’è cara…!

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