Il gufo della repubblica e i suoi diktat
Nella repubblica italiana si nasconde un gufo che continua con monotonia a seccare l’anima a quegli sprovveduti lettori che per caso vanno a comprare il suo “diario” – “letrina”. A parte i suoi fan, che sono pestilenti come lui, gli altri lettori lo metterebbero volentieri ad affumicare nelle ultime bolge dantesche.
Il gufo, a volte si trasforma in sofista, a volte veste la tonaca del Savonarola, a volte si mette a far lezione ai papi che, data l’età, ha potuto conoscere in gran copia. Il nostro solforoso individuo però gufo è e gufo resta. Da quando ha varcato le soglie della ragione, piscia a gogò editoriali su editoriali, somministrando agl’italici intelletti fumo e niente più. Ora, dopo aver degustato un pò di fosforo, a mezzo pesci lacustri, si è dato ai diktat sui futuri scenari dell’Italia.
Il gufo scorfano non si è avveduto che gl’italiani hanno votato per le politiche un anno fa e qualche settimana fa per le europee confermando la fiducia al pur bollente cavaliere. Ora ipotizza scenari di dimissioni, incarichi temporanei a Fini, nuove elezioni politiche e chissà quante altre cose. I suoi ebeti scolari lo stanno ad ascoltare ben sapendo che la storia passa e le storielle ugualmente.
Il gufo d’Italia a questo punto occorre lasciarlo cantare in sul far della sera, qualche rana è probabile che lo ascolti tra un gracidare e l’altro.
A. T.