La capretta Bribrì di Ange de Clermont
A mia nipotina Alice Maria Z.
C’era ua volta, in un paesino dell’isola delle capre, ai tempi dei tempi, mamma-capra, che le comari capre chiamavano Brabrà, il marito caprone l’aveva abbandonata e lei viveva sola soletta con la figlioletta Bribrì, una capretta sveglia, simpatica, ma soprattutto obbediente. Per difendere la figlioletta al pascolo tra arbusti di corbezzolo e di mirto, Brabrà s’era comprata un cane pastore al quale aveva imposto il nome di Baubau. Spesso la capretta, sotto lo sguardo vigile di Baubau, aveva osato arrampicarsi nelle colline dove tra gli spuntoni di roccia poteva brucare freschi arbusti di mirto, di corbezzolo, di alaterno.
Le nemiche numero uno e due di mamma capra e della capretta erano però due volpi: la volpe rossa Rorò e la volpe nera Nené che nascoste tra gli arbusti aspettavano il momento di dare l’assalto alla capretta, portarla via e farsi insieme una bella cenetta.
Un giorno Bribrì, stanca di mangiare sempre tra gli stessi arbusti, guardando in alto, notò sulla cima della collina di Clermont, un boschetto di corbezzolo, un macchione di lentisco, tanti arbusti di alaterno. Le venne l’acquolina in bocca e corse da mamma Brabrà per chiederle il permesso di salire sulla collina. Mamma Brabrà esitò un po’, dopo le disse.
– Non devi andare lassù da sola, perché li dietro quegli arbusti si nascondono la volpe Rorò e la volpe Nené che potrebbero rapirti e poi mangiarti a cena. Bribrì andrai con Babau che ti guarderà a vista sia quando salirai, sia quando mangerai, sia quando discenderai dalla collina.
E così una mattina, Bribrì tutta felice, accompagnata dal cane pastore Babau, salì sulla collina di Clermont. Le due volpi cattive la videro e si nascosero dietro un grande sasso bianco che stava vicino agli arbusti di corbezzolo, lentisco e alaterno, sfregandosi le zampe anteriori dalla gioia.
Questa volta ce la mangeremo.-dissero le due assassine.- Prima però la lasceremo brucare, poi quando avrà la pancia piena le salteremo addosso, la porteremo nella tana e ce la mangeremo.-
Bribrì e Babau raggiunsero la collina, guardandosi intorno, quando si accorsero che non c’era nessuno, Bribrì cominciò a mangiare le foglie del corbezzolo, del lentisco e dell’alaterno. Appena ebbe la pancia piena, mentre stava per iniziare a scendere la collina, le due volpi uscirono dal nascondiglio e tutt’e due si lanciarono contro Bribrì, ma il cane pastore, che si era accorto della loro presenza andò loro incontro abbaiando minaccioso e facendole correre lontano da Bribrì che era rimasta spaventata.
Il bello è che Bau Babau sta ancora inseguendole e quelle stanno fuggendo lontano.
Bribrì però quando le vide scappare, inseguite da Babau, continuò a discendere la collina e a dirigersi verso mamma Brabrà, che l’accolse fra le sue zampe materne. Bribrì si sentì finalmente felice perché si era salvata dalle volpi cattive, grazie al cane pastore Babau e grazie alla mamma che glielo aveva dato. Guai se fosse andata da sola. Babau prima o poi tornerà, ma intanto Bribì iniziò a vivere felice e contenta accanto alla mamma.