La popolazione di Nulvi nel Settecento di Angelino Tedde
Organizzata dall’Associazione culturale su Siddadu si è svolta a Nulvi (Sassari), nella sala dell’ex convento dei Frati Minori Francescani, una conferenza sulla popolazione del paese omonimo nel Settecento. Sono stati relatori i coniugi Andreina Cascioni e Giovannino Soro, professori emeriti di Lettere. Letta la presentazione del tema, frutto della tesi di laurea di Andreina Cascioni, si è passati all’illustrazione dei dati proiettandoli su apposito schermo. Si è rilevato che la popolazione di Nulvi, composta da pastori, agricoltori e artigiani, è passata nel XVIII, con decrementi, dovuti a pestilenze e carestie, con incrementi, dovuti ad annate prospere dai 1500 ai 2500 abitanti, ponendosi comunque al primo posto tra i centri dell’Anglona. La carestia e le pestilenze non hanno favorito i matrimoni e le nascite, anzi hanno reso più frequenti i decessi, mentre le buone annate hanno incrementato matrimoni e nascite. In modo piuttosto analitico, grazie agl’istogrammi predisposti da Carlo Patatu e Giovanni Soro,gl’intervenuti hanno potuto seguire le vicende demografiche del più grosso centro ruarale dell’Anglona. Successivamente, Angelino Tedde, già docente all’Uniss, ha richiamato l’attenzione sui principali eventi europei, della Sardegna e dell’Anglona, in particolare le rivoluzioni istituzionali ed economiche del Settecento, le vicende politiche, sociali e religiose della Sardegna e dell’Anglona( Il passaggio al Piemonte, le riforme del Bogino, le paci del grande missionario gesuita G. B. Vassallo, compiute in Gallura e nella stessa Nulvi). Sono itervenuti al dibattito il presidente avv. Damiano Nieddu, il già dirigente scolastico Carlo Patatu e il sacerdote don Farre).